lunedì 27 agosto 2007

C'era una volta Runequest

Se di gioco di ruolo non v'intendete, leggete http://it.wikipedia.org/wiki/Gioco_di_ruolo oppure... passate ad un altro post, perché ora dedicherò un po' di righe al ricordo di un bellissimo gioco che purtroppo non ebbe fortuna.
Dopo tanti anni certe antiche "guerre di religione" a favore di questo o quel sistema mi fanno sorridere, e certamente sebbene non nutra molta simpatia verso qualche sistema di gioco, il "come si gioca" non dipende solo dalle regole ma dalla testa della gente... insomma, il GDR (gioco di ruolo) può essere un passatempo piacevole e un bello stimolo intellettuale fatto in un certo modo, uno sfogo per rincretiniti fatto in un altro. Ma questo non lo decidono i tizi che scrivono le regole.
Tuttavia, nel periodo in cui esisteva soltanto il benemerito D&D delle prime edizioni, ambientato in tenebrosi sotterranei dove si uccidevano mostri assortiti in modo improbabile e si arraffava denaro che era poi buona parte della misura del "successo" del giocatore, non c'è dubbio che il GDR fosse in una fase ancora decisamente immatura.

Per puro caso mi imbattei in Runequest II, ai tempi in cui nulla era ancora pubblicato in italiano, e mentre lo traducevo faticosamente (imparando l'inglese nel mentre) mi rendevo conto di come questo GDR fosse un enorme passo avanti. Un sistema semplice e razionale sorpassava le classi, i punti esperienza e tutte le regole farraginose a cui si era abituati prima. Con tutti i limiti, e con vari aspetti che a me magari non piacevano molto, RqII era, dal punto di vista della simulazione, un gioco più realistico, e dal punto di vista dell'ambientazione presentava un mondo con una mitologia enormemente dettagliata (la Glorantha di Greg Stafford) e una coerenza nelle descrizioni che raramente si era vista prima. Personalmente non ho mai davvero amato l'ambientazione di Greg Stafford, ma l'ho trovata un incredibile stimolo a creare qualcosa di mio.
Runequest aveva tutte le carte in regola per aiutare a far evolvere il mondo del GDR, fermo restando che, come dicevo prima, l'alternativa è sempre nella testa di chi gioca e non nelle regole. Purtroppo, pur essendo in quei tempi (che con il rapido ricambio delle generazioni dei giocatori nessuno si ricorda più) "l'alternativa" a D&D, Runequest II rimaneva sempre molto distante come diffusione. Il fatto di essere pubblicato da una casa piccola e finanziariamente debole come la Chaosium non aiutava. Quando fu deciso di cedere i diritti per la nuova edizione ad un'altra casa più grande (la Avalon Hill, che di norma purtroppo produceva altro, e capiva poco il GDR), Runequest III si impantanò in una stasi produttiva che lo eliminò praticamente dalla scena, ed oggi, anche se viene rispolverato in nuove edizioni, viene ricordato da pochi (in Italia, da pochissimi). Io, forse solo soletto, continuo a pensare che Runequest valesse molto più di tanti altri giochi di ruolo che hanno avuto maggior successo.

Seguite questo link per un sito (in inglese) che narra la storia di questo straordinario GDR.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

I love your site, but honestly tell you that you need more for him to monitor those who commented with your records

Bruno ha detto...

Uhm... non c'è un link da spammer quindi questo commento lo pubblico.
Ma che vuol dire?

Anonimo ha detto...

Beautiful post, great ))

Ivan ha detto...

Bruno, io me lo ricordo benissimo Runequest e una meravigliosa campagna da te condotta che durò circa 4 anni giocata ogni venerdi sera/notte alla Grand'Armee :)
Bei tempi.. sigh
Ci riprovo a postare il commento perchè prima mi ha dato errore

Bruno ha detto...

@ Ivan: bei tempi eh?