lunedì 27 ottobre 2014

Beyond Earth, prime impressioni di gioco

Sono da sempre un appassionato della serie Civilization di Sid Meier e aspettavo Beyond Earth, che praticamente sarebbe il sesto gioco della serie, con molte attese. Perché si diceva che Beyond Earth, che riportava il gioco nello spazio, avrebbe ripreso qualcosa del vecchio Alpha Centauri, il secondo gioco della serie di Civilization (figlio non solo di Sid Meier ma di altri sviluppatori, e destinato a rimanere senza seguiti per la difficoltà di riunire i diritti, se non vado errato). Ero anche convinto fin dall'inizio che sarei stato deluso, in verità. Ebbene, un po' è andata così. Vediamo perché.

Due sono gli aspetti principali: gli elementi del "gameplay" (ovvero il "regolamento" di ciò che puoi fare giocando) e l'esperienza che viene dalla caratterizzazione e dall'atmosfera del gioco. Cominciamo dal primo.
Profondità della simulazione: Beyond Earth è un poco meglio di Civilization 5. Civ 5, per quanto abbia avuto qualche bella trovata come introdurre una autentica mappa esagonale, è un po' il fratello scemo della serie di Civilization poiché vari aspetti del gioco sono assai semplificati rispetto a quello che si aspetta un giocatore di questa serie. La cosidetta "ingegneria sociale" nata con alpha Centauri, e che con l'aggiunta delle religioni aveva reso così interessante il vecchio Civ 4, in Civ 5 si riduce ad acquisire dei tratti di avanzamento culturale che non comportano altra scelta se non decidere quale beccarsi per primo. Nessuna alternativa, nessun tipo diverso di impostazione sociale da scegliere (e valutare le conseguenze) ma soltanto dei bonus da videogame arcade, da prelevare uno dopo l'altro. Devo dire con raccapriccio che in Beyond Earth è lo stesso. Restano anche le "città neutrali" con quei bonus un po' assurdi, troppo forti, ma qui per fortuna un poco ridotti.

Gli alieni sono di diverse tipologie (ma unica razza?) e si pone il problema di come interagire con loro. Io dopo un certo periodo di tolleranza ho scelto la via de "gli alieni buoni sono quelli morti" e pur non avendo ancora terminato la mia partita ne ho avuto delle grandi soddisfazioni. Il rapporto con gli alieni costringe comunque il giocatore a scegliere fra tre "affinità" che potremmo chiamare delle filosofie di vita: la Supremazia ovvero la costruzione di un impero, oppure l'Armonia che sarebbe la convivenza e il "fondersi" con la vita aliena del pianeta, e la Purezza, ovvero il mantenere a tutti i costi incontaminata la propria natura umana. Queste scelte si solidificano con il modo in cui ci muoviamo nella "ragnatela della tecnologia" (non è più un albero!). Esiste sempre, però, la cara vecchia via di suonarle a tutti gli altri.

Il combattimento è piuttosto semplice (ci sono unità di aviazione, navi, carri armati, fanteria eccetera) con unità che sparano a distanza e altre che vanno in combattimento ravvicinato. Alpha Centauri aveva sviluppato una caratteristica interessante, magari non sviluppata benissimo, ovvero la possibilità di produrre le proprie unità a partire dai componenti. Non è mai tornata nei successivi Civilization e non torna nemmeno qui. Ci sono però delle migliorie che si possono apportare alle unità rendendole via via più aggressive.
Esiste un aggiornamento automatico delle vecchie unità, ma non mi entusiasma...

Un fattore importante, la salute del proprio piccolo impero, è da tenere molto in considerazione. Senza di essa non si va da nessuna parte e per avere un livello decente bisogna che le nuove città, appena conquistate o appena fondate, costruiscano certi edifici che ne migliorino il livello. Quindi le città di recente fondazione o conquista sono spesso una palla al piede. L'espansione rapida, ottenuta producendo coloni a raffica o travolgendo militarmente altre civiltà, non è perciò favorita come strategia. Sono decisamente favorevole.

Per passare all'atmosfera del gioco, innanzitutto il nome delle città, delle unità o della propria fazione non può essere modificato [aggiornamento: il nome delle città sì]. Tutto è molto blando, con l'impressione di avere a che fare più con imprese di sfruttamento commerciale che con una lotta all'ultimo sangue per la supremazia. Alcune importanti scelte devono essere scelte all'inizio, ma non ci sono delle caratteristiche permanenti della propria compagine che la rendano davvero differente. Alpha Centauri dava fazioni caratterizzate da un'affinità sociale o religiosa o politica, forti profili di leader e una storia alle spalle piuttosto vigorosa, Beyond Earth perde malamente nel paragone. Anche gli alieni con le loro capacità differenti (che li rendono equivalenti ai tipi di unità militari terrestri, con l'aggiunta del terribile Verme da Assedio) non hanno niente della caratterizzazione degli insidiosi Mind Worms di Alpha Centauri, e tutta la storia ecologica del pianeta, che aveva grande importanza in quel vecchio gioco, qui è una pallida ombra. Per finire, le "wonders" sono anch'esse piuttosto sciape anche se sempre faticose da costruire. Anche qui, nulla della genialità di Alpha Centauri.

Ci sono delle "quest" proposte dal gioco, spesso riguardo a certe basi indipendenti che sono l'equivalente delle città libere di Civ 5, ma non vi ho trovato questo grande interesse. A volte una di queste piccole basi vuole che ne fai fuori un'altra, o desidera commerciare, ecc... niente di molto diverso da Civ 5 insomma. Piuttosto avrei preferito che la diplomazia si evolvesse e rendesse più interessanti i leader gestiti dal computer, per la miseria! Anche qui poco di nuovo, sarebbe davvero ora di lavorare un po' su queste benedette intelligenze artificiali.

Insomma nonostante i rutilanti effetti speciali questo gioco manca della completezza del vecchio Civ 4 e della personalità dell'antico Alpha Centauri. Immagino che i ragazzi ci si divertiranno un mondo e magari finirò per divertirmi anche io, però speravo molto di più.

(mi scuso per la pessima forma che questo post aveva ieri quando l'ho pubblicato senza leggerlo bene. Ora spero che sia un po' meno atroce)




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