mercoledì 29 aprile 2015

Tre Stalingrado

Ho appena visto il DVD (in realtà comprato sotto Natale) del film Stalingrad di produzione russa del 2013 (stavo per scrivere produzione sovietica...). Argomento insolito per Mondi Immaginari? Non proprio: in passato ho discusso qui anche di film di guerra che non c'entrano con il fantasy o il fantastico. Stavolta non farò una vera recensione, ma un brevissimo confronto con altri due film che parlano del medesimo argomento. Il primo è Stalingrad del 1993, di produzione tedesca, un film tipicamente germanico che da una parte fa la doverosa recita di sensi di colpa, dall'altra fa vedere quanto erano valorosi i combatenti della Wehrmacht, e infine mostra il crollo delle speranze nella gigantesca battaglia di Stalingrado, dove i tedeschi da conquistatori diventano assediati e devono infine arrendersi.


Di questo film ricordo in particolar modo un inizio che lascia perplessi: i nostri eroi sono in Italia in licenza e corteggiano, in una spiaggia ligure, ragazze italiane in bikini. Decisamente anacronistico. C'è però una scena  mozzafiato di battaglia, quando i protagonisti per riabilitarsi di passate insubordinazioni affrontano un attacco russo appoggiato da carri armati.

Famosa fontana di Stalingrado


Decisamente più avvincente Il Nemico Alle Porte del 2001, con Joseph Fiennes e Jude Law nei panni dei protagonisti (un commissario politico di nome Danilov e un leggendario cecchino russo, Vasily Zaitsev) nonché Ed Harris a interpretare il cecchino tedesco mandato apposta a eliminare Zaitsev. Oltre al duello fra i tiratori scelti entra in gioco la gelosia di Danilov, che pensa di manovrare a proprio vantaggio l'eroe che ha egli stesso creato, per rendersi poi conto che Zaitsev ha suscitato l'interesse della donna di cui era innamorato. In un film violento e dalla grandissima tensione si svolgono una guerra e una rivalità senza esclusione di colpi. Ho letto che Il Nemico Alle Porte è stato criticato per la storia d'amore; per me invece è uno dei rarissimi casi in cui essa è plausibile (perché le donne russe sono state coinvolte pesantemente nella guerra) e ben integrata nella storia. Bellissimo film. Da leggenda la presa di coscienza di Danilov su se stesso (e sul comunismo) nelle frasi che pronuncia prima di morire.

E arriviamo a Stalingrad, colossal russo recente, diretto da un regista di grande fama "riflessa" per via paterna, Fedor Bondarchuk. Si tratta di  una produzione in grande stile, su cui è stata investita una somma assai elevata per gli standard russi.
Ma il film mi è sembrato retorico, assai irrealistico dal punto di vista militare e perfino melenso a tratti. La storia narra le avventure di un gruppo di soldati russi schierati a difesa di un edificio situato in una zona strategica della città, dove trovano una giovanissima ragazza, che viene praticamente adottata. Dall'altra parte c'è un ufficiale tedesco del tutto disilluso dalla lotta brutale a cui ha dovuto partecipare, criticato dal suo superiore, e in una situazione di incomunicabilità con la ragazza russa che ha costretto, praticamente di forza, a diventare sua amante. A parte il fatto che il DVD, quando ho cercato di seguire il film in inglese, ha rivelato dei sottotitoli non corrispondenti al parlato, il film è veramente fatto male, per quanto abbia avuto successo nelle sale. So che l'avvertimento arriva tardissimo, ma nel caso che non lo abbiate visto e ve ne capitasse l'occasione, evitatelo come la peste.



2 commenti:

M.T. ha detto...

Concordo con te su Il Nemico Alle Porte: un bel film. Teso, avvincente, ben orchestrato il duello tra i due cecchini (davvero ben fatta e da brividi la scena tra quello tedesco e il bambino), così come la storia d'amore.

Bruno ha detto...

Io la critica contro la storia d'amore non l'ho capita, tra l'altro è fondamentale per la rivalità fra i due protagonisti di parte russa; se il film ha qualche difetto non è certo quello.