venerdì 14 ottobre 2016

Nel Cuore dell'Europa (terza parte)

A settembre, come esposto in precedenti articoli, ho visitato alcune località tra Francia e Germania (per non parlare del Lussemburgo). La decisione di andare in auto non è stata così indolore, nel senso che di solito preferisco non cimentarmi nelle mie doti di pilota in situazioni sconosciute (all'estero, con carenza di parcheggi eccetera).

Ammetto quindi che prima dell'avvento dei navigatori satellitari non mi sarei mai cimentato in un'impresa del genere. Oggi è più facile, e se l'ho fatto io, lo possono fare tutti. Accertatevi però di avere le mappe aggiornate... non fate come me che, avendo acquistato prima del viaggio un nuovo navigatore Garmin, mi sono illuso che le mappe fossero per forza le ultime disponibili, pagandone poi le conseguenze.



Se si desidera toccare in un viaggio diverse località lungo un percorso di nostra scelta, esistono diverse opzioni, soprattutto in paesi moderni e bene organizzati; ma l'automobile offre un grado di flessibilità e libertà maggiore di altri, e costi che, alla fine, non sono così astronomici.


Inizialmente avevo pensato di viaggiare appiedato e ricorrere ai treni e a compagnie di autobus come Flixbus, essendo l'aereo opzione impossibile visto il tipo di percorso, mi sono comunque accorto che i costi dei trasporti in questa zona d'Europa sono alti. (Il treno è stata la mia scelta obbligata quando ho visitato il Belgio arrivandoci in aereo). È vero che ci si risparmia la fatica di guidare, ma ci sono oltre al costo altri svantaggi in questa scelta: le molte ore trascorse in autobus (il treno mi sembra un po' più veloce), i maggiori vincoli, a meno che non abbiate fede che anche all'ultimo momento il posto si trovi e non sia preferibile quindi acquistare un biglietto precedentemente su internet. Usando la propria auto si sa almeno che è sempre disponibile. Se non si rompe qualcosa...

Una parte del viaggio l'avevo comunque programmata dall'Italia, per l'ultima tappa (avrebbero potuto essere due se avessi deciso di pernottare anche a Coblenza) è stato sufficiente prenotare un albergo con il tablet. Anche qui, io che sono nato in epoche remote apprezzo la possibilità di servirsi della tecnologia. Per la maggior parte della mia vita non è esistito un qualcosa come la app di Booking.com che consenta di scegliere istantaneamente fra tante opzioni di alloggio fornendo ampio dettaglio. Quando ero ragazzo avrei dovuto fare tutto ciò con diverse telefonate, parlare in inglese (complicato) o peggio ancora in tedesco (impossibile, per quanto mi riguarda).



Quanto al pernottamento, se decidete di spendere poco finirete in strutture magari più che dignitose ma prive di aria condizionata, che a quanto pare oltre le Alpi non è indispensabile: non sto dicendo con questo che in Italia tutti gli alberghi ce l'abbiano, ma di solito è presente (perché d'estate di schiatta di caldo). Evidentemente i nostri confinanti europei sono più spartani di noi e soffrono eroicamente le alte temperature, preoccupandosi di più del riscaldamento durante l'inverno, problema più sentito.
Gli alberghi spesso hanno parcheggio (gratuito o con un supplemento da pagare), opzione per me ovviamente quasi obbligatoria in questo viaggio, quasi sempre l'opzione della colazione continentale (una sana abbuffata per iniziare la giornata), e spesso l'opzione della "guesthouse" cioè un angolo cottura con frigo, bollitore, forno a microonde, talvolta anche dei veri e propri fornelli (elettrici), posate ecc... in modo da potersi fare da mangiare in camera. Una scelta che permette di abbattere i costi, a meno che non consideriate d'obbligo assaggiare la cucina locale andando nei ristoranti. Io personalmente in Germania ho bevuto parecchia birra ma non ho mangiato né un brezel né un wurstel. Attenzione però che la possibilità della guesthouse a volte implica che, essendoci lavanderia nell'albergo, ferro da stiro e una scopa in camera, le pulizie da parte del personale diventino sporadiche.

D'obbligo il Wi-Fi, che è generalmente offerto, però non sempre è gratuito. Ho sempre trovato la TV a schermo piatto, talvolta con abbondanza di canali satellitari, talvolta no, ma non ne ho fatto grande uso, anche perché comunque solo coi canali satellitari si prende qualcosa in italiano. Fra tutto vi accorgerete che, se spostarsi in Francia e Germania è costoso, anche gli alberghi più al risparmio non sono per niente economici. Se volete per forza certe comodità (la cassaforte in camera, l'aria condizionata ecc...) spenderete molto, se cercherete sistematicamente le opzioni meno costose, senza escludere quelle prive della possibilità di disdire la prenotazione, spenderete comunque abbastanza.



Esiste l'opzione ostelli ("della gioventù e della famiglia") ma io sono troppo vecchio per queste cose. Non ho esplorato Bed & Breakfast o appartamenti privati (siti tipo Airbnb.com) per via della necessità di parcheggiare, sappiate comunque che il risparmio è possibile e forse anche cospicuo. Poi potrebbe essere però un problema sistemare l'auto (o si paga caro o la si lascia lontano - scordatevi il parcheggio libero e gratuito nei centri storici). Quale che sia l'alloggio, quando si è in località con un centro storico da visitare abbastanza compatto non conviene, secondo me, andare a stare troppo lontano. Meglio cercarsi un albergo non dispendioso in centro o poco lontano, ed eventualmente camminare un po'. Nell'Europa centrale gli autobus e i tram sono più costosi che in Italia ma a volte li ho trovati convenienti per visitare una città. Spesso il biglietto si paga direttamente al conducente. Sfoderate la vostra conoscenza delle lingue locali o alla peggio il vostro migliore inglese.

Lungo il Reno le opzioni di viaggiare in nave o di usare la lunga pista ciclabile offrono possibilità alternative, che non ho usato ma che hanno colto l'interesse di altri italici esploratori. Vi lascio quindi con un paio di link dove si esplorano le possibilità di viaggio con le navi sul Reno, o col treno e lungo le piste ciclabili.

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