domenica 1 gennaio 2017

1944

Film di guerra estone che sono riuscito a reperire in inglese, 1944, per la regia di Elmo Nüganen (a me perfettamente ignoto) è del 2015 ed è, presumo, pellicola che tocca argomenti piuttosto delicati, oltre che dolorosi. Per un italiano che sappia qualcosa della propria storia, e del terribile trovarsi tra due fuochi che lacerò il nostro paese dal 1943 in poi, questo film farà tornare in mente fatti di casa nostra. Ma quello che accadde all'Estonia fu ancora più terribile. Per inciso, la faccenda è piuttosto complessa per cui, nonostante il tentativo di farsi vedere da un pubblico internazionale, credo che questo film non possa aspirare di andare molto oltre al pubblico di quel paese, escluso pochi curiosi come me.

Andiamo con ordine. All'inizio del film seguiamo le disavventure di un'unità di SS (la ventesima divisione granatieri, formata da Estoni), intenta a difendere la linea Tannenberg e la città di Narva dall'assalto russo, assieme ai Tedeschi e ad altre SS (olandesi, danesi, vallone, fiamminghe). Si battono egregiamente, ma inevitabilmente devono cedere. Uno di essi, Karl, racconta la propria storia e scrive faticosamente una lettera, in cui parla dei propri sensi di colpa, in quanto non ha saputo prevenire la cattura di quasi tutta la sua famiglia da parte dei comunisti (avendo sottovalutato un preavviso). E qui entriamo nelle faccende prettamente locali (quelle che rendono il film un po' complicato da seguire per chi non sia appassionato di storia).


Gli Estoni, come i Finlandesi, erano una delle tante nazionalità sotto il dominio dell'impero russo degli Zar. Con la rivoluzione comunista e la fine della Prima Guerra Mondiale, gli Estoni come anche i Finlandesi e gli altri paesi baltici aevano guadagnato l'indipendenza e l'avevano difesa in una situazione molto confusa, durata per loro fino al 1920. Avevano lottato contro i Russi, i filo-comunisti, e anche contro i Tedeschi che si erano insediati nella zona.

Il patto di non aggressione tra Unione Sovietica e Germania (nazionalsocialista) aveva fatto terminare l'esperienza di indipendenza estone nel 1940, in quanto i paesi baltici erano stati moneta di scambio pagata da Hitler per avere mano libera in occidente e contro la Polonia. Con l'occupazione sovietica erano cominciate le persecuzioni. Poi, nel 1941, mentre decine di migliaia di Estoni erano inquadrati a forza nell'esercito russo, arrivò l'invasione tedesca. Il paese cambiò mano, e sperò nell'indipendenza, ma certamente Hitler non aveva intenzione di concederla. Nel 1944 però le armate sovietiche erano di nuovo alle porte, e gli Estoni, a decine di migliaia, vennero arruolati per fermarle, finendo spesso nelle unità di SS.



[qui iniziano le anticipazioni sulla trama!]
Karl, il personaggio che abbiamo visto prima scrivere una lettera con fatica, ha subito la deportazione della famiglia quando l'Estonia ha perso l'indipendenza, e combatte nelle SS per difendere il paese, senza però credere in Hitler. Quando i sovietici dilagheranno, sarà Juri, un altro estone con divisa russa, a uccidere Karl, e a trovare e consegnare la lettera alla sorella, che ne è la destinataria. Juri è in effetti una spia al servizio di un mostruoso ufficiale russo che veglia sulla fedeltà politica dei soldati; non trova il coragio di dire alla ragazza che le ha ucciso il fratello. Ma si innamora, e comincia a mettere in discussione quello che sta facendo; anche lui scriverà una lettera, in quanto non ha avuto il coraggio di dire in faccia la verità alla ragazza. Con questo espediente il regista ci mostra, dall'altra parte della barricata, la difficile esperienza degli Estoni costretti a "liberare" il proprio paese e in realtà consegnarlo alla brutale dittatura comunista.
[fine anticipazioni]

La tragedia di un paese lacerato viene raccontata con scene di guerra realistiche e presentate con un montaggio estremamente spettacolare, che in qualche momento mi ha fatto pensare alla Croce di Ferro di Sam Peckinpah. Battaglie con carri armati, aerei e grande sfoggio di armi di tutti i tipi, campi minati, civili in fuga, esecuzioni sommarie, gente che se la cava come può, il tutto per creare un panorama senz'altro emozionante della tragedia di un paese stritolato tra due superpotenze.

Critiche che si possono rivolgere a 1944: troppi personaggi e poco tempo per approfondirli abbastanza, innanzitutto. E forse la storia di questi soldati che sono inquadrati nelle SS ma parlano di usare le foto di Hitler al posto della carta igienica merita qualche approfondimento in più, e vorrei capire fino a che punto possa essere vera.

Giudizio finale: imperdibile per gli appassionati di film di guerra, interessante per gli appassionati di storia.




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