lunedì 27 marzo 2017

Iron Fist

Mentre per i film di supereroi Marvel non posso dire che siano noiosi o riusciti male, ma solo che dopo averne visti tanti la loro formula m'è venuta un po' a noia, delle serie TV Marvel su Netflix non posso parlare un gran che bene. Non ce l'ho fatta a terminare Jessica Jones e ho visto solo una puntata di Daredevil, anche Luke Cage l'ho mollato a metà stagione. Pure con questo Iron Fist le cose stavano iniziando molto male con una puntata iniziale che non mi ha davvero ispirato. Vediamo un po'... un tipo riccioluto, scapigliato e con la barba lunga se ne va in giro per New York con l'aria dell'hipster povero, sfoggiando saggezza buddista. Istintivamente mi sta antipatico, ma procediamo. Costui dice di essere Danny Rand, erede di una famiglia proprietaria di un impero industriale distrutta da un incidente aereo 15 anni prima, quando lui era un bambino. Ovviamente cosa fa? Cerca di entrare in contatto con gli attuali proprietari, del resto suoi amici di infanzia, che sanno senza ombra di dubbio che lui è morto con padre e madre.



Dal momento che gli ex-amici si sentono minacciati da questo barbone che pretende di essere il defunto Danny, la loro reazione è di non volerci nemmeno parlare e lui, anziché cercare di ricordare alcuni episodi che lo farebbero riconoscere per chi effettivamente è (il bello è questi esistono e già alla seconda puntata salteranno fuori) si fa intrusivo e insistente. Non minaccioso a livello fisico ma decisamente preoccupante, abbastanza da spingere Ward, ex amichetto un po' arrogante e nuovo capo dell'azienda, a scatenargli contro i suoi scagnozzi per levarselo dai piedi.


Dopo questo accenno a come parte male la serie, parliamo un attimo dei protagonisti (attenzione, ci sarà qualche piccola anticipazione, diciamo fino alla seconda puntata). Danny è interpretato da Finn Jones (Game of Thrones); gli ex amici nominati prima sono Ward Meachum e Joy Meachum, rispettivamente interpretati da Tom Pelphrey e Jessica Stroup, a me ignoti. Joy vorrebbe sinceramente che Danny fosse vivo e a volte crede che lo sconosciuto che l'ha importunata sia davvero lui; il fratello Ward, che sembra il vero capo del business, appare certo che Danny sia un impostore e lo vorrebbe fuori dai piedi. Si capisce del resto che non vorrebbe tra i piedi nemmeno il vero Danny se comparisse, anche se, come vedremo, il suo approccio è ruvido ma non letale. Ward non è uno che ammazza le persone... si capisce che il giovane industriale in realtà è un debole che vuol sembrare il grande capo. Il vero leader è Harold Meachum, padre di Ward e Joy (interpretato da David Wenham, Faramir nel Signore degli Anelli, e visivamente troppo giovane, secondo me, per sembrare il padre di Ward, anche se in effetti ha più di 50 anni). Harold è deciso, e se necesario spietato. Era partner del padre di Danny quando s'è verificato l'incidente aereo, ma sappiamo che ora Danny potrebbe reclamare il pacchetto di maggioranza dell'azienda. E non va bene.



Quando i Meachum riescono a mettere sotto chiave in un manicomio Danny, e lo avrebbero in pugno, iniziano invece a interessarsi a lui. Harold lo fa spiare. Ward, su direzione di Harold, cerca di ottenere una dichiarazione firmata riguardo alla pericolosità di Danny dall'unica conoscenza, occasionale, che lui aveva a New York: un'insegnante di arti marziali di etnia orientale (ma in questo modo fa nascere il sospetto in lei che Danny dicesse il vero). Ovviamente c'è qualcosa che bolle in pentola... Danny è stato lontano da New York per quindici anni, in un monastero situato in un'altra dimensione (lo racconta anche allo psicologo dell'ospedale, che non gli crede, ma riesce a convincerlo della propria identità). Danny ha un superpotere, è l'incarnazione di Iron Fist e il suo nemico giurato è "la Mano." Una setta? Un culto? Qualcosa che Harold conosce e presumibilmente teme: accertatosi che Danny non è un impostore, decide che potrebbe essergli molto utile...

Oltre a esserci elementi un tantino ridicoli nel personaggio protagonista, Iron Fist procede, fino a dove ho potuto verificare, con passo mortalmente lento, svelando con troppa calma una trama in buona parte scontata. Della sorte di Danny ho fatto molta fatica a preoccuparmi, del resto, aspetto solo che succeda qualcosa di concreto, sempre che riesca a procedere con la serie. Le critiche che ho letto in giro parlano di una serie "ferocemente noiosa" e magari si esagera un po', ma poiché leggo anche che c'è da aspettare il sesto episodio perché davvero si smuova qualcosa, si richiede molta pazienza (e certamente io non ce la posso fare). Insomma ho tutta l'impressione che la Marvel abbia per la quarta volta fallito il bersaglio.




4 commenti:

Il Moro ha detto...

A Me Daredevil e Jessica Jones sono piaciuti molto. Luke Cage ancora mi manca, ma a forza di leggere male in giro di questo Iron fist mi sa che lo salterò...
Comunque dai una rgolata a questo captcha, ho dovuto trovare una decina di cartelli stradali e sei o sette facciate di negozi prima di riuscire a postare un commento! :-)

Marco Grande Arbitro ha detto...

Alla fine qualche "boiata" la possono anche fare, basta che non diventi una prassi

Bruno ha detto...


@ Moreno Pavanello: io salvo solo Luke Cage, nel senso che arrivato a metà mi sono stancato ma può sempre darsi che un bel giorno finisca gli episodi che mi mancano. Quanto al captcha o come si dice, è quello di blogger e non posso cambiarlo, del resto gli spammer mi hanno così perseguitato che è stato indispensabile adottare questo sistema.

@Marco Grande Arbitro: nelle serie a mio parere se la passano proprio male. Forse viste certe debolezze di sceneggiatura sono mercanzia per la beata gioventù (max 18 anni) ma vista la lentezza con cui le trame si sviluppano direi che anche quell'obiettivo sia difficile.

Kust0r ha detto...

Sono fermo alla nona puntata. Finora ho seguito sto riccioluto biondo perchè a) è talmente idiota che rasenta il ridicolo, quindi è anche divertente, e b) è troppo idiota per essere davvero sceneggiato così, magari spunta fuori qualche colpo di scena finale.

Jessica Jones mi manca. Ho apprezzato la prima serie di Daredavil, ma la vera sorpresa per me è stata Luke Cage. Attori riusciti e maturi, almeno nell'aspetto. Un personaggio che non ha ben chiaro che fare con i suoi poteri, ma almeno non si comporta da idiota (vedi sopra).