venerdì 28 aprile 2017

L'altra Francia

Da bravo appassionato di storia, e in particolare del periodo più recente (diciamo dalle guerre mondiali, o poco prima, fino agli anni recenti) sono andato a pescare un libro che narra di un aspetto poco seguito della Seconda Guerra Mondiale. L'aspetto è la storia della Francia di Vichy, ovvero un paese che si trovò in una situazione ibrida: non sconfitto e sotto occupazione tedesca come molti altri, ma in parte collaborazionista (diciamo con il freno a mano parzialmente tirato) e soprattutto nemico di quello che era stato il suo alleato più importante, ovvero la Gran Bretagna. Il libro, che si concentra sugli aspetti militari (senza trascurare completamente gli altri) ed è infuso di sottile e non sottile umorismo britannico, è intitolato England's Last War against France con sottotitolo Fighting Vichy, 1940-1942, e l'autore è Colin Smith, storico e giornalista.

La Francia di Vichy nasce da una sconfitta, ovvero l'invasione tedesca del 1940. Il successo sperato ma non veramente creduto da Hitler e dai suoi generali, il trionfo di quella "guerra lampo" che porterà a una sbornia di illusioni, di poter affrontare qualsiasi nemico e farlo fuori in qualche mese o addirittura nel giro di poche settimane. Illusioni che poi moriranno in terra di Russia.

martedì 25 aprile 2017

Tredici (13 Reasons why)

La famosa (o comunque molto pubblicizzata in questo periodo) serie di Netflix su una ragazza che si suicida e lascia una specie di diario-atto d'accusa da fare ascoltare (perché si tratta di vecchie cassette a nastro) ai presunti responsabili ha sollevato un certo rumore e avevo deciso assolutamente di verderla.
Ho cominciato, non so se e quando finirò perché per certi aspetti non è quello che mi sarebbe desiderato vedere. Ne parlerò un poco e dove ci saranno anticipazioni avvertirò in tempo.


Innanzitutto siamo ovviamente negli USA e nella solita città sfigata dove tutti vorrebbero andare via e che sta in mezzo al nulla (in Italia cosa dovremmo dire, ma vabbè...) o comunque non c'è nulla di interessante. Seguiamo la storia di Hannah (Katherine Langford, attrice australiana) che va in una scuola nuova, vive diverse situazioni di disagio e alla fine si uccide... questo non è uno "spoiler" perché è ben chiaro fin dalla prima puntata, o fin da quando avete sentito parlare di questa serie. I problemi di lei nascono molto dalle dinamiche che si instaurano nel suo liceo (traduco così high school che comunque indica le superiori). Voglia di seguire le dinamiche personali di questi ragazzi del liceo ne avrei anche avuta ma ci sono gli ovvi limiti... io sono troppo vecchio e quando avevo quell'età niente cellulari, niente chat, niente internet e insomma niente un sacco di cose belle e di str... (pardon) che ci sono oggi. E questo non toglie che fosse un mondo difficile anche allora ma la differenza di epoca mi impedisce ogni tentativo di immedesimazione e anche la differenza di società, perché il mondo USA, che conosciamo solo attraverso la TV, è molto diverso dal nostro.

mercoledì 19 aprile 2017

Scrivere, e poi?

Avrei dovuto uscire con un nuovo libro l'anno scorso ma a quanto pare ci sono state difficoltà creative perciò i tempi si sono allungati, ma non temete, nel 2017 avrete il dispiacere comunque di leggere qualcosa di mio.
Però ci sono stai momenti, negli ultimi due anni, di crisi creativa, di svogliatezza nera, da non riuscire a trovare la minima voglia per mettere una parola dietro l'altra. Una delle vittime (incolpevole in questo caso) della situazione è stata la mia collaborazione con Fantasy Magazine, ma comunque di tante idee che avevo in testa ben poco è venuto fuori. Il problema è che anche le mie scarse aspettative non si sono realizzate e non credo si realizzeranno. Di questo parlo oggi. Non di come navigare nelle difficili acque dell'editoria o dell'autopubblciazione. Non sono uno di quelli capaci di creare manuali sul come e per come dello scrivere, anche io leggo ciò che scrivono altri in merito, posso darvi però la mia personalissima, esistenziale visuale su come vedo andare le cose.

lunedì 10 aprile 2017

Life - Non oltrepassare il limite

Non so chi sia Daniel Espinosa, regista di questo film (secondo Wikipedia "svedese di origine cilena"), certo la Columbia lo ha ritenuto adatto a girare un film di un certo peso (ovvero budget) e con attori di tutto rispetto. Non hanno rischiato sulla storia, perché ne hanno presa una già bell'e pronta. Infatti Life - Non oltrepassare il limite (semplicemente Life in inglese) è quasi un remake di Alien, compresa caccia all'alieno nei corridoi dell'astronave. Lo rende piuttosto inquietante il fatto che si svolga tutto molto vicino a noi: l'alieno è stato pescato (senza saperlo) da una sonda che esplorava Marte, e il luogo dove si manifesta è la Stazione Spaziale Internazionale, dove un gruppo di studio si occupa di verificare i campioni marziani. Il tutto ha una logica, nel senso che non si vuole correre il rischio di contaminare la Terra (ed è, sebbene più in senso lato, una preoccupazione anche in Alien).



Temi presi da un vecchio capolavoro, quindi, e aspetti visivi che ricordano molto Gravity, altro successo di fantascienza, questo però recente. Life - Non oltrepassare il limite è certamente scarso di identità propria anche se ci sono dei bravi attori, ma non si può negare che sia ben fatto e con un passo capace di prendere l'attenzione.

mercoledì 5 aprile 2017

The Lone Ranger

Ci sono film che vengono trattati a pesci in faccia e falliscono al botteghino perché la casa cinematografica sceglie, in seguito a scannamenti e notti dei lunghi coltelli interne, di non sostenerli. Così non hanno pubblicità, escono nel momento sbagliato e finiscono in competizione con i dominatori previsti della stagione, escono in poche sale e via dicendo: fiasco assoluto, perdite multimilionarie.


 John Carter era uno di questi film, ma avendolo visto e apprezzato posso dire che in realtà non era niente male. Avevo molta meno fiducia in The Lone Ranger, del 2013 (prodotto da Disney, che a volte i film li azzecca con guadagni colossali, ma alle perdite abissali non è nuova), ma ho voluto toccare con mano. Il risultato è stato abbastanza disastroso, per la verità, anche se questo film non è stato un "fiasco" come incassi, semplicemente non ha recuperato le enormi somme spese per produrlo.