lunedì 26 marzo 2018

Microscope

In tempi recenti ho condotto qualche piccola diatriba sui giochi che potrebbero/dovrebbero portare aria nuova al, o sostituire addirittura, il Gioco di Ruolo.
Nel presente periodo non gioco, anzi non gioco da un pezzo, ma ho deciso di fare una piccola sperimentazione con Microscope (autore: Ben Robbins), un gioco che "comprende elementi" di Gioco di Ruolo.

Questo Microscope è uno strumento che serve a fare del worldbuilding, ovvero costruire delle ambientazioni, raccontando storie e possibilmente divertendosi. È un "sostituto" più agile e divertente o efficace del Gioco di Ruolo? Su questo punto arriveremo alla fine.

Microscope offre ai giocatori la possibilità di dare un contributo, alternandosi, raccontando un'ambientazione che è anche una storia, seguendo certe regole. Potrebbe forse essere usato anche in solitario, per quanto io mi trovi meglio a metter giù semplicemente le mie elucubrazioni su carta scrivendo schemi o brevi frasi fino a che la creazione prenda forma. Ovviamente è più utile giocarlo con un gruppo non grandissimo di persone, diciamo tre o quattro: la varietà e la freschezza del prodotto finale nasce dai differenti punti di vista, che i giocatori sono invitati a non annacquare con discussioni troppo approfondite prima della sessione.

Ci sono, allo stesso tempo, delle regole per gestire il contrasto creativo quando nascono seri dissidi. Si può cercare di intervenire e, chiamando il consenso generale, modificare o annullare fatti che un altro giocatore sta creando; non entro nel dettaglio, mi limito a dire che sono buone regole per smussare i contrasti senza negarli, anche se con un serio dissidio non ci sarebbe regola che tenga; però questo lo dico solo per esperienza generale, perché la mia serata con Microscope è stata amichevole, all'insegna del gioco e della birra.


Ma, per arrivare al sodo, vediamo quali sono i "mattoni costitutivi" del gioco (attenzione, sebbene Microscope sia piuttosto semplice, mi limiterò a una panoramica omettendo diversi elementi). Innanzitutto si decide un'ambientazione generale della storia (è un fantasy! è fantascienza! storia alternativa, ecc...) e i due segnalibri iniziale e finale: qual è il primo e l'ultimo periodo della nostra storia. Ad esempio, la leggenda di Romolo e Remo e la caduta dell'Impero romano. In mezzo non succede niente? Certamente sì, nel corso del gioco si aggiungeranno altri periodi esplorando quello che avviene tra l'inizio e la fine.

I giocatori prima di procedere decidono di aggiungere o togliere alcuni elementi generali, creando la "tavolozza" (palette) della narrazione: ad esempio, se stiamo creando una storia alternativa di Roma, un giocatore può specificare che esistono razze non umane nel Mediterraneo, un altro che non ci sono maghi in stile Dungeons and Dragons, o che gli dèi, talvolta, si manifestano ai mortali, o che il cristianesimo non esiste in questo universo immaginario, eccetera. Gli elementi "esistenti" della tavolozza non devono comparire nel gioco per forza. Ad esempio: nel corso del gioco nessun giocatore fa comparire le divinità dell'Olimpo, nonostante fosse stato dato per possibile.

Una volta stabilito di cosa stiamo parlando, si iniziano a creare altri mattoncini della nostra ambientazione. Microscope funziona con dei foglietti di carta, quindi il materiale consumabile del gioco sono le penne e un piccolo blocco notes. I periodi sono scritti su foglietti dritti (il lato lungo è sull'altezza e non alla base) disposti in ordine cronologico, all'interno di ciascun periodo abbiamo gli eventi, scritti su foglietti disposti in orizzontale, e sotto a questi (letteralmente) abbiamo le scene, la più piccola unità narrativa di Microscope. Probabilmente si capisce molto meglio guardando l'immagine.




Ma cosa sono gli eventi e le scene? Per fare un esempio, nel periodo della leggenda di Romolo e Remo possiamo avere tanti momenti importanti: uno di questi, diciamo, la fondazione di Roma. Ecco quindi che, se un giocatore decide di includerla nella storia, mette la fondazione di Roma come evento sotto il periodo dedicato alla leggenda. All'interno di questo evento un giocatore potrebbe decidere di introdurre la famosa scena in cui uno dei gemelli uccide l'altro.

Una scena non viene giocata per il gusto di farlo. Deve "rispondere a una domanda" che il giocatore pone, e dura, con personaggi scelti da chi ha deciso che la scena debba esserci, fino a che la domanda ottiene risposta, poi si interrompe. Ad esempio la domanda potrebbe essere: si può conciliare il contrasto dei due fratelli gemelli? Il giocatore decide quali siano i personaggi (i due gemelli, un saggio che assiste alla scena, la folla presente - notare che la folla può essere un personaggio), i giocatori se li assegnano e recitano la scena. Alla fine la questione potrebbe essere risolta senza spargimento di sangue e se così avviene la domanda ha avuto risposta e la scena ha termine.

Se vi siete chiesti cosa sono quei pallini bianchi o neri nell'immagine sopra: ogni periodo, evento o scena può essere oscuro o luminoso, quindi pallino nero o bianco. Per esempio, la caduta dell'Impero romano è un evento oscuro. A volte le cose non sono così ovvie, nella partita che ho giocato io ci siamo impegolati in tali minuzie filosofiche che non era più possibile decidere se un evento fosse oscuro o luminoso. Il bello è che non esiste un vero e proprio effetto di questa categorizzazione sul gioco.

Come dicevo prima, l'invito che Microscope rivolge ai giocatori è di lasciare che ognuno dia il proprio contributo ostacolandolo il meno possibile, cercando di interessarsi alle idee altrui, di discuterne e di chiedere se necessario dei chiarimenti, ma senza suggerire. Dal contrasto di menti differenti possono provenire delle ottime sorprese. Questo dice il creatore del gioco. Che sia vero o no, penso dipenda da ogni singola partita, ma certamente se esistono più teste a ragionare su un progetto è interessante vedere quale contributo ciascuna possa dare. Userei Microscope per decidere la trama di un libro che devo scrivere? Magari sì, ma tenendomi il diritto di veto sugli elementi di trama che non mi ispirano.

Per dare un giudizio su questa strana creatura, direi che Microscope innanzitutto può essere divertente, e può anche rivelarsi uno strumento per far nascere ambientazioni e trame. Tornando alla domanda che ponevo all'inizio (è un sostituto del GDR vecchio stile?) direi che la risposta è un sonoro no. Le scene in cui si fa del GDR possono essere poche, certamente tenderanno ad essere corte e funzionali al più grande affresco di Microscope, e sono fondamentalmente disgiunte fra loro. Microscope è carino, e contiene elementi di GDR, ma uno scenario o una campagna giocata con un regolamento dedicato (che sia il classico D&D o uno diverso) sono certamente altra cosa, del tutto diversa.


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